PERCORSI DI CRESCITA PERSONALE

È sufficiente osservare le scelte che facciamo con maggior frequenza, per vedere come la scelta di piccole cose che soddisfano per un tempo molto breve, è preferibile ad una ricerca più duratura del benessere.

In buona sostanza, quando ci capita qualcosa di poco gradevole, abbiamo la tendenza a rifugiarci nell’aperitivo con gli amici, nello shopping, nei programmi televisivi e in tante altre cose che possiamo acquistare o che semplicemente ci aiutano a distogliere l’attenzione dall’insoddisfazione.

La cosa buffa, è che sono convinto, che nemmeno tanto in fondo a noi, c’è la consapevolezza che tutto questo non dura a lungo, ma tutto sommato, sembra interessi semplicemente arrivare a domani, per ripartire da un giorno nuovo e sperare che le cose vadano meglio.
Magari funziona come il computer o lo smartphone, che quando si impalla, resettandolo riprende a funzionare correttamente.
In fondo, dormire e svegliarsi il giorno dopo non è un processo cosa differente!

Sappiamo benissimo, che non affrontare le cause dell’insoddisfazione, non risolve nulla, ma continuiamo a farlo. Qual è quindi la motivazione che spinge a continuare su questa strada?

Personalmente credo dipenda dalla non voglia di investire energie, dalla pigrizia o se preferisci della comodità che deriva dalla convinzione che primo poi tutto passa.
La soddisfazione, sia pur ridotta nel tempo, di tutte quelle cose che facciamo per coccolarci e superare i momenti di difficoltà, diventa un circolo vizioso che può essere il prodotto all’infinito, ma che sembra tutto sommato funzionare.

Quindi, perché ci sembra impensabile impegnarci in qualcosa di duraturo, preferendo invece piccole soddisfazioni momentanee?

Perché è più facile!

Voglio utilizzare una metafora: immagina di essere in una stanza abbastanza piccola, dove continuano a comparire crepe sui muri ed ogni volta che questo accade, ci premuriamo di tapparle con dello stucco e un po’ di vernice, l’importante è che visivamente i difetti non si vedano. 
Col passare degli anni, la somma degli strati di stucco e vernice, aumenta lo spessore dei muri riduce lo spazio vivibile all’interno degli stessi. Alla fine, questa abitudine protratta nel tempo, porta ad un’importante limitazione dei nostri movimenti.

Sappiamo bene cosa bisognerebbe fare. Scoprire la causa di ciò che genera le creature, e sicuramente il primo passo. Il secondo, lo smantellamento del muro ed il ripristino con materiali “sani”. A questo punto, non solo, non si manifesteranno più crepe nel nostro muro, ma continueremo anche a poter utilizzare tutto lo spazio a nostra disposizione, per vivere al meglio ciò che la vita ci propone. 

Anche se per certi versi, la metafora è un po’ forzata, sono sicuro che hai capito dove voglio arrivare. L’impegno e la fatica profusi nella fase di smantellamento e ripristino del muro, sono quei due importanti fattori, attraverso i quali possiamo davvero liberarci da tanti vincoli ed avere momenti di soddisfazione molto più duraturi.

Qual è il tuo punto di vista sull’argomento?

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