PERCORSI DI CRESCITA PERSONALE

Il Rinforzo Positivo: i cani lo apprezzano, gli italiani ne hanno paura

Quando 27 anni fa ho iniziato a lavorare sulle relazioni uomo-cane, tutto mi sarei aspettato, meno che di imparare così tante cose sugli esseri umani, dal comportamento dei cani.

Quello che sto dicendo, capisco che possa sembrare strano e perfino denigrante per l’essere umano, ma se continui a leggere, credo ti accorgerai che non è così.

Più volte, mi è stato chiesto di descrivere il cane, ed è una cosa che faccio molto volentieri soprattutto durante i percorsi formativi che organizzo. Solitamente lo descrivo come un predatore/spazzino estremamente intelligente.

Lo so, è poco lusinghiero, ma non dico nulla di inesatto. Le capacità legate alla predazione, ma anche all’opportunismo nell’ottenere il cibo che altri si sono procacciati, richiedono una grande capacità di correlazione tra eventi diversi.

Questa, per quel che mi riguarda è intelligenza!

Tra l’altro, parliamo di quella forma di intelligenza semplice, non collegata a sovrastrutture esperienziali ed emozionali, che nell’essere umano rendono tutto più complicato.

E, se si impara ad osservare senza giudizio, i meccanismi di base che regolano le scelte del cane, non sono poi così differenti da quelli riscontrabili nell’essere umano.

È una verità inconfutabile, che entrambi sono interessati ad ottenere il più possibile, con il minor sforzo. E, anche questa è intelligenza!

Come anticipavo prima però, il cane è molto più semplice. A stimolo corrisponde risposta, ad azione, corrisponde reazione. Ed è tutto estremamente immediato, parliamo di un tempo compreso tra gli 0,3-0,4 secondi e 3 secondi.

Voglio essere estremamente chiaro su questo concetto. Perché il cane decida di ripetere o non ripetere una determinata azione, è sufficiente che durante la stessa, entro il tempo appena descritto, venga esposto a un rinforzo positivo o negativo.

Che ci piacciono, siamo come i cani!

Ti porto un esempio personale. Io, come la maggior parte delle persone credo, voglio estremamente bene a mia madre. Non che la maggior parte delle persone, debba voler bene a mia madre! Ognuno ama la sua e spesso, ne ha d’avanzo.

Scherzi a parte, malgrado l’amore che provo nei suoi confronti, c’è un aspetto che fatico a digerire. Ed è legato a ciò di cui ti sto parlando.

Ogni volta che ci sentiamo o che ci vediamo, che siano 5 o 30 i minuti che passano, prima o poi comincia lo svuotamento del sacco. Questo consiste nel riversarmi addosso, tutte quelle cose che non le piacciono, che gli altri fanno e non sono coerenti con il suo modo di vedere e che dimostrano costantemente come il mondo abbia valori diversi dai suoi.

Secondo te, dopo anni di questo comportamento reiterato, io, ho voglia di trascorrere del tempo con mia madre?

Certo, poi lo faccio ugualmente, ma semplicemente perché non sono un cane!

Credo sia davvero importante tenere bene a mente il funzionamento di questi meccanismi, perché sono quelli, che con estrema semplicità, governano la nostra vita.

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In particolare, credo valga la pena di osservare questi, in tre ambiti specifici. Sto parlando dell’educazione, della scuola e del lavoro.

Tre contesti in cui, il rinforzo positivo, si perde chissà dove.

Il meccanismo che si innesca è quello del silenzio, se fai le cose che devi e della ramanzina, se commetti un errore. Tutto il resto, rimane a tua libera interpretazione.

Per meglio chiarire, torniamo per un attimo al nostro amico cane. Se questo compie un’azione, che non viene seguita né da un rinforzo positivo, né da uno negativo, i pronostici sul suo comportamento futuro, sono altamente incerti.

Dipenderà quasi esclusivamente dal livello di soddisfazione o di insoddisfazione, direttamente insito nell’azione compiuta.

Resterà quindi una scelta del cane replicare o non replicare il comportamento emesso.

Se però vogliamo avere un buon livello di predizione del futuro, su quelle che saranno le sue scelte, ci rimane un’azione cosa da fare.

Utilizzare al momento giusto, il rinforzo positivo!

Per rifarmi all’esempio fatto in apertura dell’articolo, sarebbe l’equivalente dell’avere incontri con mia madre, in cui, per la maggior parte del tempo, si parla di cose gradevoli e che non riguardano soltanto lei!

Anche se può sembrare strano, ci sono un paesi in cui Questi meccanismi, che ritengo basilari per l’educazione, per l’andamento scolastico e per il lavoro, sono assolutamente chiari e vengono utilizzati con profitto.

In Italia invece, ci riempiamo la bocca con paroloni come “meritocrazia“ e affini, ma poi restiamo convinti che per rendere collaborativo il prossimo, sia necessario non esternare l’apprezzamento per il buon lavoro svolto e massacrare senza alcun timore, quando viene commesso un errore.

Quando pensiamo ad un cane, proviamo ad osservare il mondo dal suo punto di vista e proviamo ad immaginare quali sarebbero le sue decisioni, ci viene da sorridere.

La puerile semplicità con cui affronta il mondo, ci sembra quasi disarmante e continuiamo a vederci come assolutamente Più evoluti di questo meraviglioso animale.

C’è un particolare. Il cane che non viene rinforzato per un comportamento emesso, smette a breve di manifestarlo, noi no!

È più profondo del cuore, mi viene da chiedermi: “Ma allora, chi è più saggio, Noi o il cane?”

Per una questione di semplice coerenza evolutiva, c’è non solo da tenere sempre davanti a noi questi principi, ma anche da applicarli tutte le volte che è possibile. In fondo, un apprezzamento, non deve passare per forza dall’esborso di denaro, può anche essere una frase Detta al momento giusto o una pacca sulla spalla che vale più di 100 parole.

Posso assicurarti che dal cane, non ho tratto solo questo importante insegnamento. In altri articoli cercherò di mettere in luce altri aspetti discutibili dell’essere umano, che il cane con la sua schiettezza e semplicità, è in grado di fare emergere con estrema chiarezza.

Moreno Sartori

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