Scopriamo insieme le cause dell’agitazione dal cane e come è possibile tranquillizzarlo
Come dico sempre, per imparare a conoscere il proprio animale, la prima regola è quella di osservarlo. L’osservazione, passa da un principio elementare, Ovvero prendere come riferimento tutte le situazioni di vita quotidiana ed osservare le risposte del cane dal punto di vista fisico. Questa abitudine ti sarà d’aiuto, per capire se dovrai calmare il tuo cane, perché è agitato!
Le motivazioni per le quali un cane può risultare agitato, sono molteplici. In questo articolo cercherò di descrivere le più comuni e di offrirti qualche spunto per costruire le condizioni migliori di calma e tranquillità per il tuo cane. Per comodità, dividerò da articolo in punti, partendo dalla descrizione delle manifestazioni fisiche del cane agitato. Nello sviluppo dell’articolo, vedrai come sarà possibile imparare a tranquillizzare il cane agitato.
- Come comprendere quando il cane è agitato?
- Quali sono le cause dell’agitazione del cane?
- Il giusto equilibrio tra attività fisica e capacità di tranquillizzarsi;
- A cosa servono gli autocontrolli?
- Come costruire gli autocontrolli?
- Come inserire gli stimoli eccitatori;
- Quando siamo davvero riusciti a tranquillizzare il cane agitato?
- Gli aiuti reperibili sul mercato per aiutare il cane agitato.
Immagino tu non vedo l’ora di scoprire quanto ho da dirti, perciò partiamo subito con il primo punto.
Come comprendere quando il cane è agitato?
La prima cosa che notiamo, quando il nostro cane è agitato, riguarda la respirazione è estremamente frequente. Questa, Si manifesta in due condizioni differenti.
1- Il cane respira a bocca aperta.
2- il movimento della cassa toracica è molto accentuato e frequente.
Altri aspetti facilmente riconoscibili, riguardano la posizione che il cane tiene in quel frangente. È facile riconoscere le irrequietezza del cane agitato, principalmente dal continuo movimento. Però, anche nelle situazioni statiche, risulta abbastanza intuitivo, riconoscere la volontà di muoversi. Per esempio, il cane si siede, ma continua a spostare il posteriore. Oppure, Anche se si sdraia, basta nella posizione della sfinge, senza mai appoggiare a terra una coscia o il muso.
Se in un contesto qualunque, riconosci anche solo alcune di queste condizioni, significa che il tuo cane non è tranquillo.
Quali sono le cause dell’agitazione del cane?
Le cause dell’agitazione del cane, possono essere differenti. Partiamo da quelli che derivano dal suo sviluppo emotivo. Durante i primi tre mesi di vita, il rapporto con la mamma, i fratellini e le sorelline, porta ad un corretto sviluppo degli autocontrolli. Se il cucciolo, viene staccato prematuramente dal familiari più stretti, non impara a gestire la frustrazione. Questa situazione permette l’insorgenza dell’ansia.
Parleremo più avanti, sempre in questo articolo, dell’ansia come causa scatenante dei comportamenti poco controllati del cane.
Un’altra causa dell’agitazione del cane, è la selezione poco attenta. Alcune razze, come i terrier, alcuni pastoroidi, ma anche le razze meno spinte, a causa di una selezione non buona, possono essere considerate tendenti all’iperattività.
L’ultimo aspetto, sempre legato alla gestione non corretta delle situazioni, è la non conoscenza. Infatti, quando il cane non conosce qualcosa o qualcuno, ha la tendenza a non sapere come gestire l’interazione sociale o ambientale. Queste saranno le situazioni, in cui sarà necessario tranquillizzare il cane quando risulterà agitato.
Questo è il motivo per il quale, la socializzazione sino a poco dopo il terzo mese di vita, è fondamentale per lo sviluppo di un cane equilibrato.
Il giusto equilibrio tra attività fisica e capacità di tranquillizzarsi
Un errore che vedo frequentemente, è legato alla confusione esistente tra la necessità di fare movimento e l’acquisizione degli autocontrolli.
Molti educatori, istruttori o addestratori, trovandosi di fronte ad un cane incapace di manifestare gli autocontrolli, puntano ad aumentare l’attività fisica del soggetto.
Questa finisce per essere una soluzione non soluzione.
Il cane tenderà ad essere meno attivo, semplicemente perché è stanco, non perché ho imparato ad autocontrollarsi.
C’è anche un aspetto abbastanza rischioso in questa pratica, ovvero l’allenamento!
Se ci prepariamo per una maratona, non arriviamo a correre subito 40 km, costruiamo un po’ per volta la resistenza che ci serve.
Allo stesso modo, il cane a cui proponiamo un’intensa attività fisica, un po’ alla volta si abituerà a questa per poterlo stancare, dovremmo aumentare sempre di più i tempi.
Pertanto, l’unica soluzione per tranquillizzare il cane agitato, quella di insegnargli gli autocontrolli.
Posso dirti che per questo, non esistono scorciatoie!
A cosa servono gli autocontrolli?
Per dirla in breve, gli autocontrolli sono l’esternazione del famoso “vorrei, ma non posso”.
Te lo spiego un po’ meglio dal punto di vista umano. Immaginiamo un genitore che va in cartoleria con il figlio, per comprare una penna per sé. Il bimbo, che ha acquisito la conoscenza di ciò che può trovare in cartoleria, potrebbe aspettarsi un giocattolo o delle figurine. Nel momento in cui il genitore, non asseconda questa aspettativa del bambino, possono verificarsi due situazioni. Nella prima, il bimbo, ingoia il rospo e pensa che andrà meglio la prossima volta. Nella seconda, non gestisce la frustrazione e si mette a piangere.
Nel primo caso, c’è una manifestazione palese degli auto controlli, nel secondo, assolutamente no!
In alcuni casi, il cane non è in grado di manifestare gli autocontrolli, si comporta davvero come il bambino che fa i capricci. Tende quindi a scaricare la frustrazione nel modo sbagliato, attraverso vocalizzi, distruttività o più semplicemente irrequietezza. In situazioni di questo tipo, è necessario calmare il cane con gli autocontrolli.
Se vuoi, al termine dell’articolo, puoi commentare descrivendo alcune situazioni che ti sono familiari, in relazione al tuo cane.
Come costruire gli autocontrolli?
Il primo passo, è sempre quello di osservare l’animale con cui vivi.
Ci saranno obbligatoriamente dei momenti in cui manifesta calma e tranquillità.
Ecco, in quel momenti, se vai a rinforzare quel comportamento, creerai le condizioni perché questo si manifesti più frequentemente.
Un altro errore diffuso, è quello di pensare di poter imporre uno stato emotivo specifico al cane.
Una cosa è “obbligare” con dei comandi, un’altra è riconoscere il corretto stato emotivo e rinforzarlo.
Nel primo caso, vado a costituire l’aspettativa, legata all’idea che una volta ottenuto il premio, si passa ad altro.
Inutile dirti che questa condizione, non genera sicuramente calma e tranquillità.
Nel secondo caso, il giusto comportamento viene generato autonomamente dal cane.
Quindi il suo stato emotivo è estremamente chiaro. Quando riconosce, che per questo, viene premiato, non lo dimenticherà più.
Non è sempre facile trovare il momento giusto per gratificare il cane nel corretto stato emotivo.
Proprio per questo, esistono professionisti, in grado di insegnarti tutti i passaggi necessari, per arrivare a questo risultato.
Se vuoi che ti chiarisca meglio questo aspetto, clicca qui e ti regalerò volentieri mezz’ora del mio tempo, Aiutandoti a capire cosa serve a te ed al tuo cane.
Senza stimoli, ovvero senza quelle condizioni che portano il cane ad agitarsi, è tutto estremamente semplice. Poi però, quando entriamo nella routine quotidiana, gli stimoli ci sono. Questa condizione rende tutto estremamente complesso. Una volta comparsi gli autocontrolli, diventa indispensabile aumentare gradualmente gli stimoli in presenza del cane.
Questo può essere fatto in due modi, nel caso in cui lo stimolo sia gestibile in termini di intensità, come per esempio un suono registrato. Potrò partire da un valore estremamente basso in termini di volume, per poi andare ad alzarlo, ogni volta che il cane mantiene l’autocontrollo. Nel caso in cui lo stimolo, non sia acustico, bensì visivo, potrò lavorare sulla distanza. Andando gradualmente a ridurla, ogni volta che il cane riesce a mostrarsi calmo e controllato.
Avrai raggiunto l’obiettivo, quando, anche in presenza dello stimolo, soprattutto in condizioni normali, il cane riuscirà a manifestare correttamente gli autocontrolli. La soddisfazione che proverai in quel momento, sarà enorme! Soprattutto perché, non ho troll preso scorciatoie ad avrai lavorato con i corretti stati emotivi del cane.
Questa condizione, ti permetterà per esempio, di andare al bar o al ristorante, Avendo comunque e sempre la situazione sotto controllo. Vedrai il tuo canale, che anche in un contesto iper stimolante, riuscirà a controllarsi facendoti fare una bellissima figura.
Scrivi nei commenti, come si comporta il tuo cane in questa situazione. Condividendo, potresti scoprire di avere un cane più bravo di quanto credi! In caso contrario, potresti accorgerti, di non essere l’unico ad avere difficoltà in alcune situazioni.
Gli aiuti reperribili sul mercato per aiutare il cane agitato.
Nel caso in cui gli stati d’ansia dal Care siano estremamente elevati, esistono anche aiuti esterni. Rimedi naturali, come i fiori di Bach e quelli australiani, nella maggior parte dei casi costituiscono una buona soluzione. Esistono anche dell’integratori alimentari come Anxitane, Calmex, Relaxigen pet e altri.
Ti consiglio però, di non fare di testa tua. Se decidi di dare al tuo cane, uno di questi integratori o rimedi naturali, appoggiati sempre a un esperto.
Personalmente, propongo da circa 10 anni i fiori di Bach, con degli ottimi risultati. Indico però sempre quelli più adatti, alla situazione in cui il cane si trova. Se sei interessato, puoi clicca qui, fissare un appuntamento telefonico e capire meglio come si utilizzano i fiori di Bach.
Mi auguro che tu abbia trovato estremamente interessante questo articolo su come tranquillizzare il cane quando è agitato e spero vorrai lasciare un commento.
Il mio cane abbaia sempre quando vede altri cani o persone o se suona il citofono ed è molto spesso con la bocca aperta e respira molto forte