Come e perché iniziare un percorso di sviluppo personale
A 24 anni dal 2000, con alle spalle una pandemia, guerre che continuano in diverse parti del mondo ed una continua sensazione di dover fare, fare, fare, si fa sentire la necessità di una crescita, di un cambiamento.
La manifestazione di questo bisogno, per alcune persone è conscia, mentre per altre meno. Si cela spesso sotto le mentite spoglie di una costante insoddisfazione o di una capacità poco sviluppata di gestire le proprie emozioni.
Per molti la risposta a queste sensazioni sgradevoli si trova nella ricerca costante di piccole soddisfazioni momentanee o nel rifiuto delle emozioni. Per altri, nel desiderio di voler cambiare e migliorare se stessi.
Ma, se appartieni al secondo gruppo, sai come approdare ad un percorso di sviluppo personale?
Lo scopo di questo articolo è indirizzarti, pur lasciandoti tutta la libertà possibile, verso delle scelte utili al tuo sviluppo personale. Quando mi sono trovato in questa situazione, avrei tanto voluto trovare qualcuno che mi desse indicazioni di massima su come muovermi in questo terreno scommesso, il mio intento è evitarti questa sensazione sgradevole. Palesemente dovrai fare le tue esperienze, ma almeno risparmierai tempo nella ricerca di cose che non ti servono!
Partiamo quindi con una premessa. Grazie ad Internet, abbiamo accesso immediato alle notizie ed alle informazioni che ci accompagnano nella vita di tutti i giorni e questo ci permette di scoprire in qualunque momento il significato di una parola o di accedere rapidamente ad informazioni di qualunque natura.
Tutto in sostanza, viaggia più veloce. Siamo abituati a fare acquisti che arrivano entro 24 ore, direttamente a casa nostra e ad imparare cose tramite YouTube, guardando video della durata massima di 5 minuti.
Questi presupposti hanno creato due pilastri, sui quali sembra reggersi qualunque tipo di apprendimento attuale.
Keep it simple e less is more.
Se l’applicazione di queste due modalità, fosse rivolta soltanto alla consultazione del vocabolario, del traduttore, della ricerca di sinonimi e contrari o perfino alla realizzazione di ricette e alle tecniche di bricolage, non avrei nulla da ridire.
Quando però, questa modalità si estende allo sviluppo personale, alla meditazione, al coaching e all’auto aiuto, non posso stare zitto. Non posso non dire la mia!
Rendere semplici le cose ed approcciarsi a concetti nuovi poco alla volta, non sarebbe assolutamente sbagliato se, tanto per cambiare, non si arrivasse all’eccesso.
Professionalmente parlando, ho trascorso, in una ventina d’anni, centinaia di ore a preparare materiale formativo, dapprima in ambito cinofilo, poi per lo sviluppo personale. Una parte importante di quel tempo è sempre stata dedicata a rendere le cose semplici e comprensibili per gli utenti. È un processo che ho sempre tenuto vivo, perché sono convinto che se si vuole trasmettere un concetto complesso, questo deve essere semplificato il più possibile. Ma non può finire qui!
Non si può descrivere il funzionamento del corpo umano, dicendo che c’è uno scheletro che lo sostiene.
Questo purtroppo è ciò che accade nella maggior parte dei casi in cui viene manifestato il desiderio di percorrere la strada dello sviluppo personale.
Si crede cioè, perfettamente in linea con le tendenze attuali, che leggere quotidianamente frasi motivazionali, vedere video di ispirazione e leggere uno o due libri (magari di un centinaio di pagine), significhi impegnarsi nello sviluppo di sé.
Permettimi l’analogia, sarebbe come dire che, siccome sai guidare l’automobile, potresti tranquillamente cavartela bene anche come pilota di Formula 1. Avere qualche nozione sui processi di sviluppo personale, non significa fare un percorso di sviluppo personale. Sono due cose estremamente diverse!
Sono necessari gli approfondimenti, che possono anche essere gestiti con il principio del less is more, ma, quotidianamente, non una tantum. Oggi, apprendo una piccola parte in grado di approfondire un aspetto del conoscermi, domani ne apprenderò un’altra piccola parte.
Svilupparsi, crescere, cambiare. Sono tutti i verbi che potrei definire “in divenire“. La chiave che apre tutte queste porte, si chiama consapevolezza e per raggiungerla ci vuole tempo e impegno quotidiano.
In più, per esperienza personale, posso dirti che, malgrado il mio impegno nello studio sia stato sempre importante, se non avessi avuto dei maestri a guidare il mio viaggio, oggi forse starei ancora cercando di capire come leggere la cartina.
Per quanto riguarda questo aspetto, credo sia anche estremamente importante la scelta della guida. Affidarsi a qualcuno, che non ha sperimentato su di sé ciò che propone, fa ottenere lo stesso risultato della lettura di un buon libro sull’argomento.
Si acquisiscono nozioni, ma manca l’esperienza per poterle utilizzare nel modo più proficuo.
In tutti i processi di questo tipo, c’è un aspetto estremamente insidioso. È piuttosto diffusa la tendenza a diventare accumulatori seriali di nozioni, senza esperienza.
Per arrivare alla comprensione di un concetto, questo deve essere metabolizzato. Perché avvenga, è necessario che il principio di cui si parla, venga “sperimentato” e assimilato da chi lo sta studiando. Sino a quando questo non accade, siamo semplicemente davanti ad un arricchimento personale, non ad un cambiamento o ad una crescita.
Riassumendo, se senti dentro un discreto grado di insoddisfazione e/o preferiresti escludere le emozioni perché pensi che ti complichino la vita, sono abbastanza certo, che anche per te, sia arrivato il momento di evolvere.
Se fai tua questa idea, abbandona le modalità più diffuse oggi, in merito all’ampliamento delle conoscenze personali.
Se ti piace leggere, leggi e studia davvero! Non pensare di cavartela, leggendo un libro o due, perché quelli non costituiscono nemmeno l’antipasto.
E se poi desideri fare le cose davvero bene, appoggiati a qualcuno che abbia accumulato un po’ di esperienza seria. In questo modo, nei momenti di debolezza, che non ti auguro, ma che sicuramente incontrerai, avrai qualcuno pronto a sostenerti.
Decidere di crescere, di cambiare, di migliorarsi, ma soprattutto di avere un approccio sano alla vita, significa amarsi davvero. Quindi, perché non cercare la strada che porta alla felicità, quando hai scoperto che esiste. In fondo amarti, è voler essere felice!
Ah, dimenticavo, se per caso stai pensando che investi già abbastanza tempo e ti vuoi già abbastanza bene perché ti prendi cura del tuo corpo, ricordati che quello con il tempo invecchia, mentre la tua anima, se la coltivi, con il tempo splende sempre di più.
Moreno Sartori