É importante capire se va davvero tutto bene
Certe notti la radio che passa Neil Young sembra avere capito chi sei…
Se siamo capaci di tenere gli occhi alle orecchie bene aperte, ci rendiamo conto che l’universo, Dio o qualunque altro essere benevolo, ci mette davanti a frasi, parole, oggetti ed esperienze che stimolano la nostra costante necessità di miglioramento.
Questa è la spinta continua nel desiderare situazioni nuove, nuove opportunità, cambiamenti volti al miglioramento e così via.
E ora ti dico una cosa che ti lascerà come minimo senza fiato: “Avere desideri è normale tanto quanto cercare di vederli realizzati e, non ci sono limiti a questo processo, se non quelli che ci autoimponiamo“.
Abbiamo un simpatico sistema di credenze indotte, costruite sulle nostre esperienze o tramandate da generazioni, che ci porta a credere, che anche se ci sono aspetti della nostra vita che non funzionano molto, tutto sommato, vale la pena di lasciarli così come sono.
In fondo, non vale la pena di sfidare troppo la sorte! Poi, non sono nemmeno così insostenibili.
Beh, questi sono i ragionamenti che finiamo per fare e che ci portano a rimanere fermi e stagnanti in un dato punto della nostra vita.
Aldilà della palese citazione della canzone di Luciano Ligabue, sono fermamente convinto che “chi si accontenta gode, così così“.
Sentirsi a disagio per non poter cambiare nulla di ciò che non ci piace, varrà pure qualcosa?
No, non credo che siamo bimbi capricciosi, credo piuttosto che sia nella nostra natura andare alla ricerca continua del miglioramento e non ascoltarla, è la forma di peccato grave.
Se dovessi usare una metafora, accontentarsi, sarebbe un po’ come lasciare che un cavallo ci salti in groppa e ci guidi.
Tutte le più grandi invenzioni, sono nate con l’intento di cambiare una determinata situazione.
Per esempio se ci fossimo accontentati del telefono con il disco di bachelite, non avremo gli smartphone. Se ci fossimo accontentati delle automobili, non ci sarebbero gli aerei. Se ci fossimo accontentati dei livelli di sopravvivenza alle malattie, prima della penicillina, la popolazione mondiale sarebbe sicuramente più bassa.
Nel portare avanti gli studi, nei processi di coaching, di autorealizzazione, di crescita personale, mi ritrovo molto spesso a sperimentare ciò che studio, su di me.
Tempo fa mi sono imbattuto in quella che viene definita la ruota della vita. Voglio condividere con te questo semplicissimo strumento, perché mi è stato particolarmente utile per inquadrare meglio la mia vita.
Questa specie di torta, offre uno sguardo globale sui principali aspetti della nostra vita.
Ad ognuno di questi, otto in questa versione, ma volendo, si può anche modificare, è possibile dare un punteggio, colorando gli spazi che corrispondono al punteggio desiderato.
Al termine dell’esercizio, se abbiamo colorato la parte di fetta della torta, fino al voto che ci interessa dare, ci ritroveremo con una sorta di diagramma abbastanza irregolare.
Potremo quindi vedere a colpo d’occhio, quali aspetti della nostra vita attuale ci soddisfano meno.
È sempre possibile decidere di mantenere un livello di soddisfazione meno elevato in alcuni contesti, ma sicuramente non pensando al fatto che desiderare di più sia sbagliato.
Questo è un primo passo importantissimo, che offre l’opportunità di prendere in mano la nostra vita e di costruirla come la vogliamo davvero.
Il passo successivo, sarà sicuramente quello di scoprire quali limitazioni non ci permettono di andare nella direzione che ci interessa e qui, se vorrai, potrò esserti d’aiuto.
Ricorda che appena ci convinciamo a muovere qualche passo in una direzione, si sviluppano immediatamente nuove opportunità, nuove condizioni e nuovi contatti utili al perseguimento dei nostri obiettivi. Credimi funziona!